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Sospendete la condanna a morte di Pakhshan Azizi!

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    Appello per la sospensione della condanna a morte di Pakhshan Azizi, attivista per i diritti umani

    Noi, Sindaci, Assessori e Consiglieri Comunali sottoscrittori di questo appello, ci uniamo con determinazione al coro di voci internazionali che chiedono la sospensione immediata della condanna a morte di Pakshan Azizi, attivista per i diritti umani di origine curda, attualmente detenuta nel carcere di Evin, a Teheran.

    Pakshan Azizi è una figura simbolo della lotta per la libertà e i diritti fondamentali, valori universali che non conoscono confini e che dovrebbero essere garantiti ad ogni individuo, indipendentemente dalla sua origine, religione o appartenenza etnica. La sua condanna a morte, pronunciata in un contesto di repressione e di violazioni dei più basilari principi del diritto internazionale, rappresenta un intollerabile affronto alla dignità umana e un attacco diretto a chi si impegna per costruire una società più giusta.

    Chiediamo con forza alle autorità della Repubblica Islamica dell’Iran di sospendere immediatamente la condanna a morte di Pakhshan Azizi e di garantire un processo equo e trasparente, rispettando i principi sanciti dalla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani e dagli altri strumenti internazionali di tutela dei diritti fondamentali.

    Facciamo appello alle istituzioni italiane, europee e alle Nazioni Unite affinché adottino tutte le misure necessarie per esercitare pressioni diplomatiche sul governo iraniano, con l’obiettivo di salvare la vita di Pakshan Azizi e promuovere il rispetto dei diritti umani in Iran.

    Come rappresentanti delle nostre comunità locali, siamo fermamente convinti che la difesa della vita e della libertà siano principi imprescindibili che devono guidare ogni azione politica e diplomatica. Invitiamo tutti i nostri colleghi amministratori, le associazioni della società civile e i cittadini a unirsi a questa causa, affinché nessuno rimanga in silenzio di fronte a un’ingiustizia così grave.

    Firma subito il nostro appello!